Interiorità = spirito (o Anima)
«Per me — dice ancora Andrea — parlare dello Spirito del vivente equivale a parlare dell’interiorità. Il fatto è che quando si parla di Spirito del vivente, si ha una percezione più magica, mentre, invece, quando si parla di interiorità si ha una percezione più psicologica, ma è soltanto un problema di linguaggio, non un problema reale. Lo Spirito del vivente è la vostra interiorità, per cui io ho sempre detto: riflettendo, meditando profondamente e manifestando tutto questo, è il vostro Spirito che sta comunicando, che sta parlando, per cui in questo immaginario specchio voi alitate col vostro Spirito. Lo Spirito vostro, quello profondo, è quella parte di voi che emerge quando alzate il tono del discorso, quando il discorso diventa più rarefatto e anche quando i comportamenti sono conformi al discorso interiore. Io vi ho sempre detto: guardate che con la sola teoria voi non andate lontano, perché la teoria può aiutarvi a capire certe cose, può aiutarvi a scegliere certe strade, ma le strade poi le dovete percorrere, e non le potete più percorrere con la teoria, le dovete percorrere con i fatti, cioè col vostro modo di vivere, di essere, di rapportarvi agli altri. Dicendo queste cose, io continuo a parlare della vostra interiorità in movimento, della vostra interiorità che esperisce il movimento, che si adegua al movimento o il movimento che si adegua alla forza dell’interiorità. Molti credono, per esempio, (e questo è un errore) che manifestare l’interiorità e la spiritualità significhi manifestare una cosa alta, cioè qualcosa di mistico, qualcosa di sacrale (secondo le definizioni umane), ed anche qui dico che non è del tutto vero»(Racc; Lez. 14- 3- 1990).